Nel corso dell’evoluzione le specie animali hanno sempre cercato un rifugio sicuro: sia esso un anfratto tra le rocce o un nido in un luogo inaccessibile ai predatori. L’Uomo non fa eccezione e nel corso dei millenni ha creato centinaia di edifici utilizzando i materiali più vari: all’inizio erano semplici rami, poi sostituiti da mattoni di fango o muri di solida pietra, fino a giungere a complesse strutture in acciaio. Tra tutti, però, spicca un protagonista dell’edilizia tanto efficiente quanto inaspettato: la canapa.
Recenti studi, infatti, hanno riportato in auge quanto già si sapeva secoli fa: la canapa era un ottimo componente per le costruzioni ed usarla nella malta ne migliorava la qualità. Nel Terzo Millennio, ovviamente, non ci si è fermati a questo, ma si è scoperto che con la canapa si possono creare mattoni leggeri ma resistentissimi (ottimi per costruire in zone ad alta sismicità), che permettono un eccellente isolamento termico ed acustico, non vengono attaccati da parassiti, proteggono dall’umidità e addirittura riducono le emissioni di anidride carbonica. E, dulcis in fundo, resistono agli incendi.
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