In Natura lo scarto di una specie è solitamente il nutrimento di un’altra, così come l’ossigeno, tossico per le piante, è essenziale per l’esistenza delle specie animali. Il rifiuto non esiste, tutto viene utilizzato e trasformato in qualcos’altro da qualcun’altro. Questo schema molto semplice può essere utilizzato nel caso della canapa e di come l’Uomo riesca ad avvalersi di ogni sua parte.
Di questa pianta si può utilizzare tutto, dal fusto, alle foglie, alle infiorescenze, ai semi, per le produzioni più disparate: dalla bioplastica, ai tessuti, alla carta, ai prodotti per l’edilizia e molto altro. E l’olio.
Ovviamente non si parla soltanto dell’olio come condimento alimentare, ma di un estratto di cui si possono fare gli usi più disparati. Esso può essere utilizzato nel campo della cosmesi come base per saponi e prodotti per il corpo, nell’alimentare, per usi medicali, nell’industriale con vernici, inchiostri, biocarburanti, eccetera.
Questo olio si può ottenere tramite la spremitura dei semi attraverso varie tecniche, dalla spremitura a freddo all’uso di solventi, e risulta avere una elevata duttilità.
Il suo utilizzo in sostituzione dell’olio di lino nella produzione di vernici era piuttosto comune in tutto il mondo fin quasi agli anni ’40 e rende queste ultime estremamente resistenti ad agenti corrosivi come la salsedine.
I biocarburanti a base di olio di canapa sono, altresì, una validissima alternativa ai derivati del petrolio e in particolare al gasolio. Tale utilizzo era già noto negli anni ’30, tanto che lo stesso Henry Ford aveva progettato e costruito una vettura fatta ed alimentata con la canapa che risultò essere più leggera, resistente e sicura di una vettura convenzionale.
Tra gli svariati utilizzi nell’industria chimica possiamo annoverare anche la produzione di inchiostro convenzionale e per stampanti 3D, l’uso come solvente e impregnante per il legno.
Ormai è più che acclarato che la canapa permetterà alla società umana di continuare nel suo sviluppo industriale senza distruggere ulteriormente l’ecosistema e che tale scelta aiuterà tutti noi ad entrare, finalmente, nel III Millennio, quello senza più petrolio e a favore del pianeta Terra.
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