Il medioevo, periodo storico che non rappresenta affatto quel periodo buio che solitamente viene immaginato: molte attività fiorirono in quel periodo, soprattutto in Italia, come ad esempio il commercio delle Repubbliche Marinare, Amalfi, Pisa, Genova e Venezia. Le navi italiane, infatti, facevano la spola tra la penisola e le numerose colonie o porti di tutta Europa con il loro carico di merci.
Quello che pochi sanno è che senza la canapa queste navi non sarebbero state in grado di dominare il mare: le vele, il cordame, l’abbigliamento dei marinai e parte della struttura delle navi era infatti costituito di fibre di canapa.
L’Italia ricca grazie alla canapa
La Pianura Padana era la zona dove, nell’XI Secolo, si produceva più canapa di tutta l’Europa, peraltro di una qualità davvero eccellente. Tra le città che più si arricchirono con la coltivazione e il commercio della canapa si può annoverare senza dubbio Bologna, ma vi erano canapifici e piantagioni davvero ovunque: da Carmagnola a Frattamaggiore passando per il centro Italia, questa pianta ha fatto la fortuna di molte famiglie e territori.
La canapa era utilizzata nell’alimentazione, nella medicina, nella produzione di carta e soprattutto nel tessile: lenzuoli, biancheria, vestiario erano prodotti fatti di canapa e ogni ceto sociale ne usufruiva, seppur con le differenze qualitative del caso. Persino i fiammiferi dell’epoca erano fabbricati a partire dal canapulo e le reti da pesca o i sacchi utilizzati nell’agricoltura erano della medesima fibra.
Un continente che coltivava la canapa
Non solo in Italia ma in tutta Europa la canapa era elemento e alimento fondamentale, tant’è che veniva utilizzata già nel’alto medioevo nella costruzione di edifici o la fabbricazione di carta anche a livello governativo e la sua importanza era tale da considerarla parte dell’equipaggiamento bellico.
Le flotte delle potenze navali di tutta Europa sfruttarono la canapa nei loro equipaggiamenti, importandola sia dall’Italia che dalla Russia, che con il passare dei secoli divenne il primo produttore mondiale.
Inizio del declino e rinascita
La produzione rimase di alto livello qualitativo e quantitativo fino all’arrivo del cotone prima, e delle fibre sintetiche poi, finché la pianta non fu demonizzata alla fine degli anni ’30 del Novecento e definitivamente proibita in tutto il mondo nel secondo dopoguerra.
Solo con il XXI Secolo la canapa è lentamente riemersa dal fango in cui si voleva farla affogare ed ora reclama nuovamente il suo posto tra le risorse che più hanno aiutato la civiltà umana a progredire.