Con la sentenza delle Cassazione Riunite del 30 Maggio scorso si è creato un clima di incertezza che, sommato alla disinformazione galoppante e all’assenza di conoscenze del grande pubblico, ha avuto come risultato quello di mettere in difficoltà un intero comparto industriale, più specificatamente la parte commerciale rappresentata dai rivenditori di prodotti di cannabis light, soggetti negli ultimi giorni a chiusure e controlli.
Appurato ormai il fatto che le infiorescenze, le foglie e i semi ricadono ancora sotto il TU degli stupefacenti (legge 301/90) e che il loro tasso di THC deve essere sotto lo 0,5% per non essere classificata come sostanza stupefacente, è opportuno attivare tutti gli strumenti necessari affinché questi prodotti possano essere controllati e certificati da organi competenti e poter finalmente tornare ad essere commercializzati in piena sicurezza.
L’unico modo per farlo sarebbe quello di rivolgersi ad un laboratorio specializzato che analizzi e certifichi ogni partita di infiorescenza o foglie prima che questi passino dall’agricoltore agli esercizi commerciali; è in quel preciso momento, infatti che dalla legge 242/16 si passa alla 301/90.
Tali analisi, tuttavia, sono estremamente costose e ben pochi produttori sarebbero in grado di sostenere un onere di questo tipo, ripetuto costantemente nel tempo: ricordiamo che la stragrande maggioranza di essi sono piccole e medie imprese, quasi a carattere familiare con capacità economiche limitate.
Ciò rappresenta un ostacolo insormontabile che porterebbe alla chiusura di moltissime realtà imprenditoriali, creando disoccupazione e tagliando le gambe ad un settore in piena espansione, com’è quello della canapa industriale.
Nondimeno una soluzione a portata di mano c’è: basterebbe che lo Stato mettesse a disposizione le competenze delle sue Agenzie in modo da poter effettuare tutte le migliaia di analisi necessarie, a costo ridotto e senza conflitti di interessi. Tale processo sarebbe facilitato dalla mole di laboratori delle Autorità Statali presenti su tutto il territorio Nazionale che fungerebbero da soggetto terzo, fugando tutti i dubbi e dando una via libera sicura a tutti i prodotti in commercio.
[Fonte: informatoreagrario.it]