Nell’Italia degli anni ’60 la plastica era sinonimo di progresso e la sua diffusione procedette rapidamente fino ai livelli odierni. Tuttavia, molto è cambiato: un uso eccessivo ed incontrollato della plastica ha difatti contribuito ad aumentare enormemente i livelli di inquinamento planetari, rimettendo in discussione tutto ciò che ha a che fare con lo sviluppo e l’industrializzazione. La plastica è divenuta nel giro di 60 anni, da aiuto imprescindibile delle massaie a nemico pubblico numero uno del mondo intero.
Leggi tutto “L’inquinamento da plastica e la sua soluzione: la bioplastica di canapa.”La canapa nell’arte, tele e colori a base di canapa
Tela, tavolozza e pennello: la canapa nella pittura
I musei e le gallerie d’arte di tutto il mondo celebrano giornalmente artisti e pittori in tutte le loro mostre: che siano i grandi Maestri del Rinascimento, pittori di scuola fiamminga o esponenti dell’arte contemporanea, la pittura non manca mai di stupire il visitatore che incrocia il proprio sguardo con queste vere e proprie “finestre sul tempo”. Eppure quasi nessuno sa che la canapa è, da secoli, fedele alleata dei pittori di tutta Europa.
Già da millenni l’Uomo ha imparato ad utilizzare questa pianta estremamente resistente e duttile per gli usi più vari, tra cui possiamo senz’altro annoverare la costruzione, l’alimentazione dei semi e dei suoi derivati come l’olio e la tessitura. Proprio per questa incredibile resistenza, la canapa è da sempre usata come base per la tela: una tela siffatta non è attaccata da muffe e parassiti, è refrattaria all’umidità e non assorbe la luce, permettendo il mantenimento del colore dell’opera nel tempo.
Leggi tutto “La canapa nell’arte, tele e colori a base di canapa”La canapa nel medioevo
Il medioevo, periodo storico che non rappresenta affatto quel periodo buio che solitamente viene immaginato: molte attività fiorirono in quel periodo, soprattutto in Italia, come ad esempio il commercio delle Repubbliche Marinare, Amalfi, Pisa, Genova e Venezia. Le navi italiane, infatti, facevano la spola tra la penisola e le numerose colonie o porti di tutta Europa con il loro carico di merci.
Quello che pochi sanno è che senza la canapa queste navi non sarebbero state in grado di dominare il mare: le vele, il cordame, l’abbigliamento dei marinai e parte della struttura delle navi era infatti costituito di fibre di canapa.
L’Italia ricca grazie alla canapa
La Pianura Padana era la zona dove, nell’XI Secolo, si produceva più canapa di tutta l’Europa, peraltro di una qualità davvero eccellente. Tra le città che più si arricchirono con la coltivazione e il commercio della canapa si può annoverare senza dubbio Bologna, ma vi erano canapifici e piantagioni davvero ovunque: da Carmagnola a Frattamaggiore passando per il centro Italia, questa pianta ha fatto la fortuna di molte famiglie e territori.
Leggi tutto “La canapa nel medioevo”Dalla crisi energetica all’energia della canapa
Della crisi energetica dell’Occidente (ex?) industrializzato se ne parla ovunque e chiunque dice la sua, parlando quasi sempre a sproposito. Le analisi sulle origini, cause e soluzioni sono quantomeno fallaci, se non proprio cialtronesche, e non staremo qui a ripeterle o a prendere parte al teatrino della geopolitica (vera o presunta).
Qui parleremo d’altro, ossia di come migliorare una situazione piuttosto complicata, adattare le necessità dei vari protagonisti della società ad un miglioramento generalizzato della qualità della vita e cercare di proiettarlo nel medio-lungo termine.
Come fare, allora, a migliorare la qualità della vita delle persone, mantenere uno standard costante di produzione elettrica, fondamentale per non tornare al Precambriano e salvaguardare il pianeta Terra il più possibile?
Partiamo con una piccola analisi delle attuali fonti energetiche disponibili.
Leggi tutto “Dalla crisi energetica all’energia della canapa”Collaborazione tra Meteo Aquilano e Canapasociale.it
In questo nostro viaggio nello sfaccettato mondo della canapa industriale, ci siamo sempre avvalsi della professionalità di esperti del settore e non solo, dai ricercatori del CREA ai canapicoltori diretti, questo per fornire sempre un prodotto aggiornato e di qualità.
Nel pieno rispetto di questo principio basilare, siamo felici di comunicare a tutti i nostri lettori e canapicoltori la nuova collaborazione tra canapasociale.it e Meteo Aquilano: già ben noti nell’ambiente della meteorologia, con la loro competenza, l’accuratezza delle loro previsioni e le numerose stazioni meteorologiche tecnologicamente all’avanguardia sparse per tutta la provincia de L’Aquila, sono in grado di fornire informazioni molto precise sul tempo che farà, le temperature, l’umidità e molti altri dettagli, con grande vantaggio per tutti i canapicoltori d’Abruzzo.
Voi tutti potrete attingere ai dati in tempo reale cliccando sul relativo banner.
Canapasociale.it ringrazia sentitamente il Presidente e tutto il Consiglio Direttivo di Meteo Aquilano che ha accolto favorevolmente questa nostra nuova (e ci auguriamo lunga) collaborazione.
Le difficoltà della canapa industriale in Sardegna. E in Italia?
Dopo 2 anni terribili e con un 2022 che non sembra essere partito con i migliori auspici, ecco che arriva la riprova che la crisi economica ha colpito anche il settore della canapa industriale.
Come racconta L’Unione Sarda in un articolo del Giugno di quest’anno, da uno studio del Centro Studi Agricoli risulta che le coltivazioni di canapa industriale in Sardegna siano precipitate: da circa 1300 ettari del 2021 a meno di 200 quest’anno.
Un crollo verticale solo parzialmente giustificabile dal boom di offerta di canapa sativa rispetto ad un mercato, soprattutto nazionale, ancora piuttosto di nicchia. Le problematiche delle aziende, infatti, sono svariate; dal mercato ancora in evoluzione alle difficoltà di accesso al credito, alle condizioni atmosferiche al quadro normativo.
Canapa industriale: il Governo Draghi impugna la legge regionale sarda.
Con un comunicato stampa il Consiglio dei Ministri ha comunicato che impugnerà, tra le altre, anche la legge della Regione Sardegna n.6 dell’11/4/2022 per il “sostegno promozione della coltivazione e della filiera della canapa industriale”. Approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale sardo, la legge, secondo Palazzo Chigi, non specifica la copertura finanziaria, che sarebbe a carico della Regione, e secondo il Ministero della Salute eccederebbe nelle competenze regionale in materia di tutela della salute e di ordine pubblico, violando quindi gli articoli 81 e 117 della Costituzione.
Un 5×1000 per regolarizzare la canapa terapeutica
Per garantire l’utilizzo di canapa per scopi terapeutici anche in Italia, per dare impulso alle varie proposte di legge da troppo tempo ferme nelle commissioni parlamentari, per ricordare Walter di Benedetto e i troppi malati che non hanno voce, destina il tuo 5×1000 alla Associazione Luca Coscioni.
Dona il tuo 5X1000 per essere liberi fino alla fine…
La canapa è il futuro delle batterie.
Chiunque abbia avuto per le mani una banconota da Diecimila Lire conoscerà il volto stampato sul recto della stessa: è quello di Alessandro Volta, l’inventore della pila elettrica. Correva l’anno 1800.
Da allora sono stati fatti passi da gigante e le strumentazioni elettriche sono oggigiorno presenti ovunque. Talmente diffuse che oramai è necessario avere a disposizione un punto per ricaricarle ed allorquando non ci sia la possibilità di collegarsi direttamente alla rete elettrica si richiede un dispositivo portatile in grado di alimentarle: una batteria.
Nel corso dei decenni numerose tipologie di pile e batterie sono state immesse sul mercato: dalla fine del XX Secolo a fare la parte del leone in questo campo sono state le batterie a ioni di Litio, in grado di alimentare con ottimi risultati tutti i dispositivi, soprattutto informatici, presenti sul mercato.
La canapa come antidoto all’austerità
Oramai tutti sanno cosa sta succedendo nella zona orientale dell’Europa e noi non ci azzarderemo ad impelagarci in analisi belliche e geopolitiche che non ci competono e che creano solo divisioni tra le persone.
Tuttavia è opportuno e doveroso soffermarsi su una conseguenza, peraltro ovvia, della questione: la possibilità o meno che alcuni beni o materie prime d’importazione possano ridursi o venir meno.
Molti mezzi d’informazione hanno cominciato a battere sul tasto del terrore, lanciando allarmi dal fondamento opinabile e gettando nel panico le menti maggiormente impressionabili.